L’IRLANDA DEL POPOLO NELLA VISIONE CONCETTUALE DI BRENDAN BEHAN

Brendan Behan: “An Intoxicated Rat on the Banks of the Royal Canal”
“La Bibbia era una consolazione per un poveraccio, solo, nella vecchia cella. Quella deliziosa carta sottile, con dentro un pò di imbottitura del materasso – se si aveva la fortuna di recuperare un fiammifero – era una buona fumata così come quelle che io ho sempre assaporato”.
Scriveva Brendan Behan a ricordo degli anni trascorsi nelle prigioni di Borstal (SFK co.) e Mountjoy.
Fù Dublino a dargli i natali il 9 Febbraio del 1923; figlio di un imbianchino imprigionato verso la fine della Guerra Civile perchè Repubblicano, sin dalla più tenera età Behan fu permeato della storia Irlandese così come delle ballate patriottiche, quell’atmosfera ricca in cultura e letteratura presente nella sua casa,egli la respirò a pieni polmoni.
Quattordicenne, mentre seguiva l’apprendistato nella ditta del padre, Brendan era già membro del Fianna E’ireann – l’organizzazione giovanile dell’IRA – e collaboratore dell’United Irishman.
Quando, nel 1939, l’IRA lanciò una campagna di attentati in Inghilterra, Behan fu addestrato all’uso di esplosivi.
Il caso volle che fu arrestato il giorno del suo sbarco a Liverpool.
Nel Febbraio del 1940 fu condannato a tre anni di detenzione da scontare nella prigione di Borstal (SFK co.) dove passò due anni usufruendo dell’eccellente biblioteca del carcere.
Nel 1942, tornato a Dublino, Behan sparò ad un Ispettore di polizia durante una parata dell’IRA e fu condannato a quattordici anni di lavori forzati.
Ancora una volta, ne approffittò per arricchire la sua cultura diventando un profondo conoscitore della lingua Gaelica, in special modo di quella parlata.
Mentre stava scontando il suo primo anno a Mountjoy, Sean O’ Faolain pubblicò su /The Bell/ l’opera nella quale Behan descriveva la sua esperienza a Borstal.
Nel 1946 Behan fu rilasciato usufruendo parzialmente di un Amnestia Generale e tornò al suo lavoro da imbianchino.
Scontò ulteriori condanne, sia per la sua attività di Repubblicano che quale risultato della sua attitudine al bere, ma nessuna di queste lunga quanto le precedenti.
Per qualche anno Behan s’impegnò nella scrittura di versi in Irlandese, visse per un certo periodo a Parigi e, nel 1950, tornato a Dublino coltivò la sua reputazione di persona più rissosa dei circoli letterari della città.
Nel 1954 la sua opera /The Quare Fellow/ fù ben accolta al piccolo Pike Theatre.
Soltanto nel 1956, sotto la produzione di Joan Littlewood del Theatre Royal di Stratford _ East London _ la reputazione di Behan (grazie anche ad una sua intervista da ubriaco alla BBC) fece un’enorme passo in avanti.
Behan, d’altrocanto, non fù mai esente dall’attenzione dei media ed egli, di volta in volta, era sempre pronto a recitare la parte dell’Irlandese ubriaco.
“The Quare Fellow”, mai rappresentato in palcoscenico, narra di un condannato alla prigione.
La sua imminente esecuzione interessa le vite degli altri prigionieri, dei carcerieri e del boia ed è, in parte, una protesta contro la pena capitale.
Degno di nota è, oltretutto, lo stile narrativo che fonde toni tragici e da commedia atti a sottolineare come l’umanità dei condannati sopravviva all’ambiente disumano del carcere.
A Londra, quanto Behan fosse in debito con la Littlewood divenne presto materia di dibattito.
Paragonando Brendan ad un altro scrittore alcolizzato – Dylan Thomas – un amico disse che ‘Dylan scrisse “Under Milkwood” e Behan scrisse sotto la Littlewood’
La seconda opera di Behan, “An Giall” (1958), fù commissionatadal Gael Linn – la Lega della Lingua Irlandese – Behan tradusse l’opera in Inglese e fù sempre la produzione di Joan Littlewood che portò “The Hostage” (1958) al successo a Londra e a New York.
Come nell’opera precedente, la tragicommedia di Behan narra di un mondo circoscritto, in questo caso un bordello dove l’IRA mette agli arresti un soldato Inglese.
Quì la Littlewood interverrà allegerendo la crudezza della versione Irlandese con intermezzi cantati e ballati da Music-Hall.
Anche l’opera autobiografica di Behan “Borstal Boy” viene edita nel 1958 e i primi capitoli sulla vita in prigione sono considerati quali àil miglior lavoro in assoluto dell’autore.
Da allora, Behan divenne vittima della sua celebrità e l’alcolismo ed il diabete esigettero da lui un pedaggio molto caro.
L’editore Inglese di Behan gli suggerì, vedendo ch’egli provava difficoltà a scrivere, di registrare a voce su nastro.
Il primo risultato fu “Brendan Behan’s Island” (1962), una scorrevolissima collezione di aneddoti e opinioni dalle quali traspare chiaramente l’intenzione dello scrittore di prendere le distanze dall’estremismo Repubblicano della sua giovinezza.
Sempre registrando, vennero prodotte le opere “Brendan Behan’s New York” (1964) e la postuma “Confessioni di un Ribelle Irlandese” (1965), una deludente versione de /Borstal Boy/.
Una collezione di articoli di giornale degli anni ’50, pubblicata col nome “Hold Your Hour and Have Another” (1963), sottolinea semplicemente l’inferiorità dei suoi ultimi lavori.
Alla morte di Behan, avvenuta il 20 Marzo del 1964, una Guardia d’Onore dell’IRA scortò il suo feretro e un giornale descrisse il suo come il più grande funerale da dopo quelli di Michael Collins e di Charles Stewart Parnell.
Una vecchia suora, si avvicinò al letto dello scrittore morente; Behan la salutò devotamente: “Dio la benedica sorella. Possa lei essere la madre di un vescovo”
Aspettando la notizia della morte dell’amico, Flann O’ Brian sottolineò: “Le strade di Dublino sono stranamente silenziose, questa notte”.