LA RAAD ANNUNCIA ALTRE AZIONI: “ABBIAMO PIU’ ARMI DELL’IRA E L’APPOGGIO DELL’INTERA COMUNITA'”
Il nucleo dissidente responsabile dell’attacco bomba delle scorse settimane contro un’auto della polizia in Irlanda del Nord ha affermato di avere in programma altre azioni con la stessa capacità distruttiva.
Fonti del gruppo, il Republican Action Against Drugs (Raad) di base a Derry, hanno descritto in un’intervista concessa a Bbc Newsnight la loro capacità operativa, definita analoga a quella dell’Ira prima del cessate il fuoco.
In alcune zone di Derry è la Raad ad amministrare la giustizia – più o meno sommaria, più o meno letale e quasi mai appellabile. Dal 2008 ha causato un morto e oltre 40 feriti.
In diverse occasioni, gli stessi genitori sono stati convinti ad accompagnare i propri figli (i più giovani appena 18enni) ad appuntamenti concordati in cui uomini della Raad hanno ferito i ragazzi sparando loro alle gambe – una ferita di avvertimento, per evitarne altre ben peggiori. Sono decine i ragazzi a cui è stato ordinato di lasciare Derry e non farvi ritorno, perché ritenuti colpevoli di essere invischiati nello spaccio di stupefacenti.
È per opporsi ai trafficanti di droga che ex membri della Provisional Ira formarono la Raad; i suoi leader sono ben noti a livello locale, ma rimangono sconosciuti al di fuori della stretta cerchia cittadina.
La polizia ammette di essere stata inefficace nel contrastare le azioni del gruppo, e promette di raddoppiare gli sforzi.
Non a caso, le zone in cui opera la Raad sono i distretti tradizionalmente repubblicani di Creggan e Bogside; durante i Troubles, le stesse zone erano il centro dell’attività dell’Ira all’interno della old city.
“Abbiamo l’appoggio della comunità”
Nell’incontro (non filmato) concesso a Newsnight, due dei leader hanno difeso la Raad le cui azioni consistono nel proteggere, anche con le armi, la propria comunità da quelli che loro chiamano “parassiti”. Dicono di non aver mai ucciso nessuno che avesse una dipendenza da sostanze, ma solo quelli che avrebbero venduto droghe “a ragazzini o persone vulnerabili”.
“Non operiamo in isolamento assoluto. Abbiamo armi da nascondere, esplosivi da nascondere, auto da nascondere; veniamo aiutati dalla comunità”, ha detto uno di loro. “La nostra capacità di eseguire operazioni è la prova dell’appoggio che abbiamo nella comunità”.
Alla domanda se cittadini comuni li aiutassero solo per paura di rappresaglie, il dissidente ha negato: “Siamo mariti, padri, viviamo, andiamo a lavorare, siamo gente normale. Gente normale che ha un passato e, per questo, altri vengono a dirci ‘abbiamo un problema, tu eri nell’Ira, aiutaci’”.
Nel corso di una protesta contro le forze di polizia avvenuta questo mese a Derry, uomini della Raad hanno lanciato un ordigno contro una volante. Nessuno è rimasto ferito, ma il gruppo afferma di essere deciso a compiere altri attacchi di tale portata se le perquisizioni nelle abitazioni di sospetti dissidenti non saranno fermate.
“Non accetteremo che la comunità sia brutalizzata. [Le forze dell’ordine] sono sotto pressione, e stanno sfogando la frustrazione sulla comunità”.
A Derry, dicono inoltre i leader intervistati, la Raad avrebbe più armi di quante ne avesse l’Ira prima della fine del conflitto armato: “Possiamo fare tutto ciò che faceva l’Ira”.
Due proiettili per evitarne sei
Nonostante i dissidenti abbiano reiterato l’aiuto spontaneo che ricevono dai cittadini di Derry, i genitori dei ragazzi gambizzati raccontano di un evidente e diffuso clima di paura nei confronti della Raad.
In uno dei casi di giustizia sommaria, il figlio 21enne di Ciaran McFadden è diventato bersaglio dei dissidenti dopo un diverbio avuto con uno di loro. McFadden fu informato dell’accaduto e gli venne detto che il figlio avrebbe ricevuto piombo come punizione – ma siccome lo stesso Ciaran era stato nell’Ira, la Raad gli promise che il ragazzo avrebbe ricevuto solamente un colpo.
McFadden ritenne di non avere scelta e accompagnò il figlio all’appuntamento, dove gli spararono in una gamba. Da allora il proiettile gli è rimasto nel polpaccio – i medici temono di fare danni ulteriori cercando di rimuoverlo.
Altri genitori si sono trovati in situazioni simili. Un’altra madre, intervistata da Newsnight, ha detto di aver portato il figlio ad un incontro in cui la Raad gli sparò in entrambe le gambe, perché lo riteneva uno spacciatore. Se non si fosse presentato, il ragazzo avrebbe rischiato una punizione ben peggiore: il temuto “six-pack”, in cui la vittima riceve 6 proiettili, ai gomiti, alle ginocchia e alle caviglie.
“Non viviamo in una società normale”, ha detto McFadden alla domanda del perché non si fosse rivolto alla polizia. “Avrei potuto andare dalla polizia, ma questo cosa avrebbe comportato? Avrei dovuto lasciare il paese”.
Dal canto loro, le forze dell’ordine promettono di rinnovare gli sforzi contro la Raad e hanno lanciato appelli a testimoni e persone informate dei fatti di farsi avanti. Nelle zone operative del gruppo dissidente, però, la fiducia verso la polizia è storicamente inesistente. Secondo il Chief Superintendent della Psni a comando dell’area, Steve Martin, è l’esperienza dei dissidenti nelle file dell’Ira a rendere la Raad difficile da contrastare: “Sono un piccolo gruppo, quindi difficile da individuare, che opera in un’area geografica abbastanza delimitata. Parecchi di loro erano già coinvolti nelle attività della Pira, e hanno dunque sviluppato una certa abilità nel compiere azioni criminali evitando di farsi scoprire”.
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