LA REGINA E’ ARRIVATA A DUBLINO. ALLARMI BOMBA E CONTESTAZIONI

Editoriale tratto da Agenzia Stampa Italia, 17 maggio 2011

di Fabio Polese

(ASI) – Il previsto arrivo della Regina Elisabetta II in terra d’Irlanda ha provocato diverse contestazioni: scontri e allarmi bomba. Il clima, da diversi giorni, era irrespirabile. Fermi e arresti erano stati fatti ad alcuni esponenti – anche di spicco – dei movimenti nazionalisti repubblicani. Anche Marian Price, leader del 32 C.S.M., è stata arrestata perché accusata di appoggiare il gruppo paramilitare della Real Ira.
Nel mio recente viaggio in Irlanda, avevo notato, in ogni dove, adesivi e manifesti che dichiaravano apertamente che la Regina inglese non era ben accetta. E così è stato. C’era da aspettarselo.
Ieri, un allarme bomba nel pieno centro di Londra era stato rivendicato dai dissidenti della causa repubblica.
Sempre ieri, a Dublino, un’altra bomba, trovata all’interno di un autobus, è stata disinnescata proprio nella strada che la Regina doveva percorrere. Un altro allarme bomba – poi rilevatosi falso – è stato segnalato nella linea tramviaria della Luas a Dublino.
Ancora ieri, a Derry – Nord Irlanda – , un autobus è stato dato alle fiamme da tre uomini armati a volto coperto. Alcuni giorni fa l’intelligence inglese aveva scoperto che gruppi paramilitari irlandesi avevano tentato di acquistare missili e lancia razzi.
Le misure di sicurezza adottate per l’arrivo della Regina e del Primo Ministro di Londra, David Cameron, sono altissime.
Oggi, mentre la Regina Elisabetta II – primo regnate britannico a visitare l’Irlanda dall’indipendenza del 1922, l’ultimo Re inglese a Dublino era stato Giorgio V nel 1911 – ha deposto una corona di fiori al “Giardino della Memoria” di Dublino che ricorda i caduti per la causa dell’indipendenza irlandese, sono iniziate le prime forti contestazioni.
Un centinaio di sostenitori dell’Eirígí – il partito socialista e repubblicano – sono arrivati al cordone formato dai poliziotti della Garda a Parnell Street – a poca distanza dall’incrocio con O’Connell Street -. Altri contestatori, invece, si sono riuniti vicini alle strade intorno al “Giardino della Memoria”. Altri ancora, aderenti al Republican Sinn Fein, si sono radunati dietro le barriere a nord di Parnell Street. A trenta anni dalla morte di Bobby Sands, fulgido esempio di martire per la causa irlandese, non è stato dimenticato che la Regina Elisabetta II sosteneva l’allora primo ministro Margaret Thacher complice della morte di dieci prigionieri politici.

Fonte ASI

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.