LITE ALL’ASSEMBLY SUL FUTURO DEL MAZE

Toni accesi durante il dibattito sui piani di trasformazione del carcere di Long Kesh (HM Prison Maze), teatro della tragedia dell’Hunger Strike del 1981.

È scontro fra i membri dell’Assembly, riunitasi per discutere della proposta di trasformare ciò che rimane del Maze e dei suoi tristemente famosi H-Blocks in un centro per lo sviluppo della pace e per la risoluzione del conflitto.
Durissima la risposta di Peter Robinson a Jim Allister, leader del TUV, che ha accusato il DUP di star “capitolando” di fronte allo Sinn Féin, e che “la comunità unionista non potrebbe accettare di vedere l’ala ospedaliera del carcere e altre aree trasformate in santuario”. Il primo ministro lo ha definito “sabotatore”, paragonandolo ad un soldato Giapponese rimasto nella giungla nonostante la fine della Seconda Guerra Mondiale: “Prova soddisfazione a lasciarsi sommergere dalla melma del passato”, ha commentato.
Il DUP appoggia invece un emendamento del SDLP, che suggerisce di “tenere conto delle vittime e dei sopravvissuti” progettando per l’edificio piani di sviluppo che siano “sensibili”.
Accolta con freddezza anche la mozione dell’UUP, proposta da Tom Elliott e Mike Nesbitt, che esprimeva i dubbi del partito sul progetto.
Raymond McCartney, deputato dello Sinn Féin ed ex prigioniero del carcere, ha accusato l’UUP di aver mutato la propria posizione dopo aver perso potere rispetto al DUP, e ha affermato che il progetto di trasformazione deve necessariamente rispettare il significato “politico e storico” del luogo.

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