ALAN SHATTER: “McGUINNESS NON SAREBBE UN PRESIDENTE APPROPRIATO”

Mentre i media proseguono infuocati la loro campagna pro o contro Martin McGuinness, anche il Ministro della Giustizia del Dáil si unisce al coro degli scettici: “McGuinness non rappresenta una figura capace di governare il paese”.
di Elena Chiorino
Il ministro del Fine Gael, che sostiene Gay Mitchell – candidato del suo partito – ha espresso netta perplessità riguardo alla nomina di McGuinness come Presidente della Repubblica d’Irlanda, sostenendo che non sarebbe “appropriato” per un ex leader dell’IRA divenire simbolicamente capo delle Forze Armate, e chiedendosi come possa McGuinness stesso ritenersi un “credibile fautore di piena riconciliazione”.
Aspre, inoltre, le critiche rivolte allo Sinn Féin per aver boicottato la visita della Regina d’Inghilterra in Irlanda: “McGuinness non si degnò neppure di presenziare alla cena offerta da Mary McAleese al Dublin Castle, sostenendo che non fosse appropriato parteciparvi”.
Vigorosa la risposta dello Sinn Féin, che tramite un portavoce ribatte: “Starà al popolo, non ad Alan Shatter, decidere il suo prossimo presidente. Il Fine Gael sta solo tentando di promuovere Gay Mitchell.” Sottolinea inoltre il supporto garantito a McGuinness da numerose figure di spicco del paese, fra le quali il giornalista televisivo Eamon Dunphy, che ha definito McGuinness un “nuovo Nelson Mandela”, “temuto” da alcuni elementi dei media e della politica perché “ha dimostrato di essere un leader forte”. “Credo che l’attacco di panico che ha colto alcune di queste personalità nel Sud sia davvero straordinario”, ha commentato. “La storia si sta nuovamente evolvendo. Possiamo guardare Martin McGuinness e renderci conto di ciò che ha ottenuto e dell’importanza che merita di ricoprire: è una guida che ha condotto il suo popolo dalle armi alla democrazia,” conclude, elogiando il risultato politico di McGuinness e Adams come “il più importante che l’Irlanda abbia raggiunto nel corso degli ultimi anni.”
Al dibattito si unisce anche un’altra voce celebre: è quella di Roddy Doyle, lo scrittore dublinese di fama internazionale, che concorda nel definire “straordinario” ciò che McGuinness e Adams hanno ottenuto, ma precisa che è comunque “troppo presto per l’autocompiacimento”.