PUMPING UP THE VOLUME – MARIAN PRICE

di Anthony McIntyre (The Pensive Quill)
Traduzione di Elena Chiorino
When decorum is repression, the only dignity free men have is to speak out. – Abbie Hoffman
La detenzione dell’attivista repubblicana Marian Price, che continua a due mesi dal suo arresto, solleva serie preoccupazioni su come le licenze dalle condanne ad ergastolo vengano utilizzate come armi per azioni politiche di polizia. Marian Price è stata arrestata qualche giorno dopo essere stata filmata mentre teneva il foglio sul quale era scritto un discorso che un uomo col passamontagna stava leggendo durante una cerimonia repubblicana di commemorazione dell’Easter Rising, a Derry. L’uomo dal volto coperto minacciò durante il suo discorso la PSNI ed altri, e lei è stata successivamente accusata di sostegno ad un’organizzazione illegale.
Le ragioni per cui stava ricoprendo una sorta di ruolo ausiliario durante quella celebrazione di Pasqua saranno probabilmente spiegate esaustivamente da Marian Price stessa, quando il suo caso giungerà in tribunale. Comunque, questo è secondario al fatto che per quell’accusa le è stata concessa la libertà su cauzione, e dovrebbe quindi essere a casa con la sua famiglia e non rinchiusa a Maghaberry. L’accusa contro di lei evidentemente non è stata considerata tanto grave, altrimenti non le sarebbe stata concessa la libertà su cauzione così facilmente e così in fretta.
Il fatto che la sua licenza le sia stata revocata immediatamente significa che sta scontando una pena per attività che risalgono al 1973, quando era un membro della Provisional IRA. Non è in prigione per nessun altro motivo, non per aver tenuto fogli di discorsi letti da altri, né null’altro. La sua detenzione si riconduce alla pratica britannica di fabbricare categorie di repubblicani: approvati e non approvati. A coloro che si trovano nella categoria degli “approvati”, come Gerry Kelly, è concesso di recarsi negli Stati Uniti nonostante abbiano fatto parte, insieme a Marian Price, della stessa squadra dell’IRA che bombardò Londra. Al passato repubblicano di una persona, com’è emerso in modo palese dal processo a Gerry McGeough, non viene messa una pietra sopra, ma viene considerato come un mandato di comparizione sospeso, da rispolverare quando qualcuno infastidisce lo stato britannico.
L’unica donna a Maghaberry, carcere maschile: tenerla rinchiusa lì anziché a Hydebank Wood sembra quasi un tentativo del governo britannico di evidenziare la minaccia che si suppone causi alla sicurezza. Il segretario di stato britannico, Owen Patterson, ha iniziato ad alzare il volume su questo argomento quando, revocando la sua licenza, ha affermato che Marian Price rappresentava una minaccia che è “significativamente cresciuta”. Non uno straccio di prova è stato presentato a questo proposito.
Alcun processo che potrebbe essere intentato contro Marian Price giustificherebbe l’imposizione di un ergastolo. Come gli internati degli anni ’70, viene tenuta in ostaggio perché le forze repubblicane che attualmente protestano contro il dominio britannico si comportino bene. Non c’è stato alcun processo, alcun esame delle prove in una corte aperta, né alcuna opportunità per Marian Price di difendersi per vie legali. Arbitrariamente, il segretario di stato britannico le ha strappato con una firma la sua libertà sulle basi di qualche informazione segreta procurata da un poliziotto britannico.
Data la scarsa affidabilità di queste informazioni in questi quarant’anni, è un punto dolente per tutti coloro che sono oggetto di chiacchiere britanniche.
Altri ex-prigionieri repubblicani che stavano scontando ergastoli e che erano in seguito stati rilasciati in licenza si sono visti revocare quelle licenze, e adesso sono nuovamente in prigione. È significativo che Martin Corey e Brendan Lillis sono attualmente detenuti esclusivamente sulla base di fughe di voci dalla PSNI. Sono in prigione, come Marian Price, per attività legate alla Provisional IRA e risalenti agli anni ’70; un avvertimento che anche altri potrebbero essere richiamati in qualunque momento. Quale garanzia abbiamo che un ex-ergastolano che semplicemente si rifiuta di diventare un informatore per la PSNI o per l’MI5 non si vedrà revocare la propria licenza?
La detenzione di Marian Price è inammissibile. Quella che si suppone essere una nuova amministrazione usufruisce di vecchi metodi di polizia. Revocando licenze, il governo britannico non fa che acuire i sospetti di star giocando sporco da parte delle stesse forze che sperano di schiacciare.
Più o meno lo stesso comportamento che hanno sempre tenuto. Invece di persuadere i loro oppositori repubblicani che i mezzi sporchi dovrebbero essere vietati, le azioni degli inglesi non fanno che incitarli a giocare con quei mezzi.
Quei repubblicani non si sognano nemmeno di farsi attirare tramite sporche tattiche verso qualunque strategia che ricordi seppur lontanamente quella dello Sinn Féin, che è ciò che i britannici vorrebbero. Senza insufficienza di motivazioni, sentiranno che, pur sbuffando e ansimando, lo Sinn Féin non ha affatto abbattuto le pareti della repressione, ma anzi vi si è comodamente accoccolato, e rimane lì a scaldarsi le mani al fuoco su cui ha bruciato i suoi ex compagni.