LA SFIDA DEGLI UNIONISTI ALLA PSNI: RIMUOVETE ANCHE I TRICOLORI

Dopo i riots lealisti scoppiati a Ballyclare sabato sera in seguito alla rimozione da parte della polizia di bandiere recanti simboli di gruppi paramilitari lealisti, due Union flags e una bandiera dell’Ulster, situate nei pressi di una chiesa Cattolica, i politici unionisti chiedono alla PSNI perché non siano stati rimossi i tricolori irlandesi a Armagh, Ballymena, Enniskillen, Kilkeel e Newcastle

di Elena Chiorino

Nonostante i riots di Ballyclare siano stati ampiamente criticati, e giudicati “ingiustificabili” da Alistair Finaly, Assistant Chief Constable della PSNI, alla polizia giunge ora dagli unionisti la richiesta di rimuovere anche i tricolori irlandesi, per i quali i repubblicani sono stati accusati di star “tentando di acuire deliberatamente la tensione” nei giorni precedenti al 12 luglio.
Il contenzioso riguarda principalmente Friary Road (Armagh) e la strada principale che conduce ad Omagh, lungo le quali sventolano, permanentemente o quasi, le bandiere recanti il tricolore irlandese.
Già nel 2009 Lord Morrow aveva insistito perché l’allora ministro della viabilità, Conor Murphy, fornisse spiegazioni sul perché i tricolori e i simboli di gruppi dissidenti repubblicani rimanessero visibili sulle strade del suo dipartimento un anno dopo che ne era stata chiesta la rimozione. Ora, commenta: “Ogni volta che chiediamo un intervento della polizia, loro assicurano che agiranno, ma non succede mai. Ci sono simboli di gruppi terroristici lungo questa strada, e la polizia si rifiuta di toglierli.”
Le stesse voci si levano dalle altre aree: “È un problema che si ripresenta ogni anno”, dichiara Ian Paisley Junior del DUP riferendosi ai tricolori che sventolano in un’aera mista a  Ballymena, “La polizia afferma che sta alla comunità occuparsene, ma in un’area mista creano davvero tensione.”
Robert Irvine, consigliere dell’UUP, afferma che i tricolori sventolano semi-permanentemente su Cornagrade Road, la strada principale che porta ad Enniskillen da Omagh. “Le persone che passano da questa strada ogni giorno per andare a lavorare hanno sollevato obiezioni, e sono in corso trattative dall’inizio dell’anno, ma la polizia non è ancora intervenuta.”
Jim Wells, DUP, definisce “davvero intimidatorie” le bandiere tricolore che appaiono ogni anno lungo le strade di Newcastle durante il weekend di Pasqua, mentre a Kilkeel un consigliere dell’UKIP, Henry Reilly, accusa i nazionalisti di Scrogg Road – al confine con un’aera unionista di bruciare Union flags ogni anno durante le commemorazioni per l’introduzione dell’internamento. “L’anno scorso è successo anche durante le celebrazioni del St. Patrick’s Day, e la polizia non è intervenuta nonostante sia un atto gravemente provocatorio. Mi preoccupa che fra i giovani Protestanti sia diffusa la percezione che lo Sinn Féin stia usando la PSNI per rendere effettive le azioni politiche di polizia”.
“Agiamo all’interno del Joint Protocol in Relation to the Display of Flags in Public Areas, e attraverso processi di consultazioni e trattative”, si difende la PSNI tramite l’Assistant Chied Constable, Alistair Finlay. “La polizia decide indipendentemente e unilateralmente di rimuovere le bandiere dopo che è stato determinato che esse giustifichino in quella circostanza un’azione che non tenga conto di consultazioni e trattative. Ad esempio,” spiega, “una bandiera che rechi il nome di un’organizzazione proscritta può essere interpretata come segno di supporto verso organizzazioni proscritte, che è una violazione del Terrorism Act 2000. La Union Flag o il tricolore irlandese possono invece costituire un’offesa in determinate circostanze, come quando sono dispiegate in modo che portino ad una possibile violazione della pace, oppure provocatoriamente, nelle vicinanze di parate o processioni.”

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